23 febbraio 2010

Veneto, rospi alla ricerca dell'anima gemella finiscono schiacciati dalle auto

In Veneto i rospi rischiano la morte per amore. Le precipitazioni e l'aumento delle temperature hanno dato il via, in anticipo rispetto allo scorso anno, al risveglio dal letargo e alla migrazione dei rospi e di molte altre specie di anfibi che, nel tentativo di raggiungere l'anima gemella, finiscono schiacciati sotto le ruote degli inconsapevoli automobilisti. A lanciare il grido d'allarme sono gli ambientalisti della Lac.Migliaia di questi piccoli animaletti, sottolineano gli animalisti, preziosi indicatori di un ambiente non ancora compromesso, effettuano degli spostamenti per raggiungere gli stagni dove riprodursi deponendo le uova. Ogni anno i volontari partecipano al salvataggio dei rospi comuni (Bufo bufo) in provincia di Treviso, nel comprensorio del Montello e di Segusino, per sottrarli alle stragi causate dalle automobili che li schiacciano mentre attraversano le strade per raggiungere l'agognato luogo dell'accoppiamento.Sulla strada panoramica del Montello, solo in una sera i volontari hanno salvato dalle ruote delle auto 360 rospi e 270 rane. Ma serve una pattuglia più nutrita di volontari per scortare senza danni i rospi nelle ore notturne. "Invitiamo tutti i cittadini che amano la natura e l'ambiente ad attivarsi munendosi di guanti in lattice, secchi, torce elettriche e giubbotti rifrangenti - afferma Andrea Zanoni, presidente veneto della Lac - per intervenire nei luoghi di migrazione di questi animaletti: si tratta di una esperienza unica che può riservare sorprese e dare molte soddisfazioni".

PETIZIONE PER L'ABOLIZIONE DELLA CACCIA

La televisione svizzera SF ha pubblicato recentemente il seguente reportage sulla caccia nel sud Italia. Uccellatori e cacciatori rivelano senza troppi scrupoli davanti alle telecamere quale è la realtà quotidiana della caccia agli uccelli, contraddicendo quanto i politici e i rappresentanti delle associazioni venatorie continuano a pubblicare sui mezzi di informazione. La realtà della caccia è che quello che conta è un carniere abbondante a tutti i costi, magari aggiungendoci l´utile economico, se si riesce a vendere cardellini o allodole a ornitofili o ristoranti.
.
10vor10 vom 01.02.2010

E' terminata la stagione di caccia. Bracconaggio fuori controllo, scarsi controlli e scarso rispetto delle norme di sicurezza

Il 31 gennaio è terminata la stagione di caccia.
Ecatombe anche di esseri umani per lo scarso rispetto delle norme di sicurezzaIl bracconaggio resta fuori controllo in diverse aree del Paese, mentre al Senato si prepara la grande deregulation.27 morti e 58 feriti sono il corollario di una stagione venatoria ove il rispetto delle norme di sicurezza, oltre che della fauna protetta è ancora una chimera.
La televisione svizzera SF ha pubblicato recentemente il seguente reportage sulla caccia nel sud Italia. Uccellatori e cacciatori rivelano senza troppi scrupoli davanti alle telecamere quale è la realtà quotidiana della caccia agli uccelli, contraddicendo quanto i politici e i rappresentanti delle associazioni venatorie continuano a pubblicare sui mezzi di informazione. La realtà della caccia è che quello che conta è un carniere abbondante a tutti i costi, magari aggiungendoci l´utile economico, se si riesce a vendere cardellini o allodole a ornitofili o ristoranti.